Spesso la persona che presenta il disturbo da gioco d’azzardo, come accade per ogni dipendenza, fatica ad ammettere il problema.
Frequentemente sono i familiari a rivolgersi a uno psicologo per chiedere aiuto, non sapendo come gestire la situazione. È necessario in queste circostanze il supporto familiare al fine di tutelare il giocatore attraverso strategie che, almeno inizialmente, impediscano la ricaduta.
Le prime sedute con il giocatore saranno volte alla presa di consapevolezza della situazione e all’identificazione di obiettivi e motivazioni volte alla cessazione del comportamento.
Successivamente si lavorerà per comprendere i bisogni che sottendono il gioco nella specifica persona: cosa mi ha portato alla perdita di controllo? Come mai ho scelto proprio questo gioco? Quali bisogni il gioco mi aiuta a sedare?
Si passerà poi al riconoscimento dei fattori di rischio che aumentano la probabilità di incorrere nella ricaduta e l’identificazione di strategie efficaci a gestire il craving (desiderio).
L’ultima parte della terapia prevede il monitoraggio dei risultati perseguiti.